A chi in questo periodo ha continuato ad aggiornarsi non sarà sfuggito uno dei temi “caldi” nel mondo della ricettività (extra-alberghiera, ma non solo): quello della sanificazione.
Abbiamo perso il conto dei webinar che sono stati dedicati all’argomento, al numero di esperti che hanno detto la loro a riguardo, ai post su facebook e alle news pubblicate in merito. Tutti con le orecchie puntate verso il nuovo macchinario che promette miracoli, l’abbigliamento giusto per gli addetti alle pulizie, la nuova check-list dell’Istituto superiore di Sanità, le direttive dell’OMS.
La differenza tra sanificazione e igienizzazione, innanzitutto. Pulire con alcool e/o candeggina è sanificare? Quello che quotidianamente facciamo nei nostri appartamenti, è sufficiente? Quali prodotti sono adatti? Quanto spesso sanificare? E i tessuti?
Ecco, non siamo qui per toglierti le castagne dal fuoco. O almeno, non come avresti sperato.
Non abbiamo la soluzione, una procedura piuttosto che un’altra che risulti più corretta.
Un passo in più è stato fatto in merito quando la Conferenza Stato-Regioni ha raggiunto un accordo sulle regole che caratterizzano la fase 2 delle attività produttive. Tali regole possono riassumersi nei punti seguenti:
- Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità
- Garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le aree comuni e favorire la differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture
- L’addetto al servizio di ricevimento deve provvedere, alla fine di ogni turno di lavoro, alla pulizia del piano di lavoro e delle attrezzature utilizzate.
- Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre quando in presenza dei clienti
- Garantire un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche in varie postazioni all’interno della struttura,
- Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti e locali
- Per quanto riguarda il microclima, è fondamentale verificare le caratteristiche di aerazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor.

Ospitare in sicurezza: quale protocollo seguire?
Tutte le più grandi OTA hanno dato vita ai loro “consigli” per il miglioramento degli standard di pulizia, da Airbnb a Vrbo (potrete leggere i loro vademecum qui e qui), specificando quanto sia importante per ogni annuncio riservare uno spazio in cui inserire che è stato applicato un protocollo speciale di pulizia e igiene.
Federalberghi intanto ha istituito una task force con una rappresentanza di Confindustria Alberghi e di Assohotel, per l’approfondimento delle procedure e delle cautele che le aziende turistico ricettive saranno chiamate ad adottare in vista del ritorno alla normale attività. Questo ha dato vita a un protocollo nazionale chiamato “accoglienza sicura” e un conseguente “bollino” che le strutture alberghiere potranno applicare se aderiranno al protocollo.
Per questo, ancora prima di capire quale iter funzioni meglio di un altro, è bene mettere l’accento sull’istituzione di un protocollo di sanificazione. Che sia il tuo, certificato o meno, ma che sia un metodo che funzioni. Qualcosa insomma che tranquillizzi i clienti e che ti permetta di lavorare senza pensieri.
Alcuni, pratici consigli per non perdere di vista l’obiettivo: ospitare in sicurezza.
Sappiamo ad esempio quanto sia importante a ogni check-out disinfettare: maniglie, citofono, telecomandi, interruttori, superfici, bidoni spazzatura, schienali sedie, asciugacapelli. Arieggiare sempre gli ambienti prima di pulire e ricordarsi di non toccarsi il viso durante le pulizie. Per un risultato efficace, è bene prima pulire e poi disinfettare (quindi prima acqua e sapone e poi il disinfettante avendo cura di scegliere il prodotto giusto).
È fondamentale inoltre che l’addetto al check-in (qualora non si possa usufruire del self check-in) indossi sempre mascherina, guanti, copriscarpe. Sarebbe opportuno che le pratiche di registrazione dei documenti venissero fatte in anticipo telematicamente – qualora non fosse possibile, bisognerebbe accogliere in casa solo il capogruppo, fornire le necessarie indicazioni, ricevere documenti ed eventuale pagamento e, a fine check-in, avere cura di disinfettare la superficie utilizzata come piano d’appoggio.
Sicuramente sarà gradito dai clienti trovare in casa prodotti per la pulizia (alcool, disinfettante, stracci puliti) e apporre nella struttura una breve informativa sul protocollo utilizzato prima del loro arrivo.
La tua scelta può ricadere su un iter semplice, l’importante è che scegli il tuo.
Se ti interessa avere uno schema già pronto da utilizzare, accedendo alla sezione Hub Covid-19, nella parte documenti, ci sono file da scaricare che possono aiutarti. A questo link, ad esempio, è scaricabile uno dei protocolli di sanificazione applicabile nella tua struttura.
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