Nelle settimane passate abbiamo già affrontato a più riprese (per esempio qui, oppure con questo post o, ancora, questo) il tipo di “spinta” che sia possibile dare alla tua proprietà per tornare a lavorare bene (o addirittura meglio) durante questa prima fase post-lockdown.
Nel presente focus ci dedicheremo a un’idea ancora più radicale: invece di aprire le proprie porte indiscriminatamente a tutti, cercando il guadagno alla cieca, una strategia per il medio periodo può essere quella specializzarsi in una nicchia di viaggiatori che in questo momento, più di altri, stanno non solo tornando a viaggiare, ma che cercano la sicurezza di un alloggio che garantisca qualità, altissima cura degli spazi e, come accennato, maggiore attenzione verso alcune categorie di turisti.
Con “nicchie” non intendiamo “vacanze per single” o “alloggi per famiglie”: benché anche questi siano dei sottoinsiemi di grande interesse, sono già al centro dei pensieri e delle strategie di chi lavora nel settore hospitality.
Noi di TuttoHost, piuttosto, abbiamo pensato ad altre cinque categorie meno considerate e che invece hanno una eccellente predisposizione a spendere e che possono diventare destinatari privilegiati della tua attività.
Quelle che seguono, allora, sono alcune suggestioni per la “differenziazione” che possono fare bene al tuo business: pensaci!
Turismo child-free: per chi ha bisogno di quiete assoluta
Che non si dica che queste proposte sono pensate da o per odiatori di bambini! Specie per chi ha elencate sulle principali OTA delle realtà piccole, ambienti dove il silenzio è importante non solo come caratteristica centrale dell’immobile ma anche per il mantenimento di buoni rapporti con i vicini, rivolgersi a chi è senza figli o preferisce soggiornare dove non ce ne sono è più di una possibilità.
Non si tratta di discriminazione, attenzione, ma di marketizzare la proprietà per proporla a chi è alla ricerca di quiete assoluta. Nulla, del resto, impedisce ai property manager o ai proprietari di più immobili di indicarne solo uno come adatto a chi preferisce la modalità child-free mentre di lasciare gli altri come disponibili anche a famiglie.
Questo approccio si è dimostrato particolarmente felice per Belle Vallée, una struttura francese con sole cinque stanze situata nel cuore della Normandia: solo i bambini di 12 anni o più sono i benvenuti, perché considerati dai titolari (loro stessi genitori!) più responsabili e autonomi.
È fondamentale comunicare questa scelta in maniera chiara e senza malintesi sui propri siti o canali di social, evitando di offrire il fianco ai polemici di professione: non si vuole offendere nessuno, ma semplicemente rivolgersi a un target diverso.
Turismo con animali domestici al seguito: la nuova tendenza
L’argomento è delicato almeno quanto quello del turismo child-free. Tuttavia non va ignorato: la richiesta di chi vuole viaggiare con cane o gatto al seguito, così come quella di chi non desidera essere svegliato dal pianto di un neonato, è legittima e in aumento.
L’Italia è portabandiera di questo specifico movimento, con un numero via via crescente di strutture di hotellerie dedicate agli amici a quattro zampe.
Nell’hospitality extra-alberghiera si tende ancora a latitare in questo senso, e non è certo il caso di farne una colpa ai gestori: Fido e Fufi in qualche caso tendono a danneggiare gli alloggi dove i loro padroni passano le vacanze con morsi, graffi e… ricordini, cosa che pesa di più sul bilancio della singola casa vacanze rispetto al grande hotel. Senza dimenticare che a volte quello che viene rovinato è un mobile di famiglia, un ricordo o comunque qualcosa dal grande valore affettivo.
Per chi è sensibile all’aspetto animali in vacanza, un piccolo investimento potrebbe creare un ottimo ritorno: le strutture pet-friendly si appoggiano anche a un affettuoso passaparola e hanno una clientela fedele. Tutto a patto di saper intercettare le necessità dei padroni: spazi esterni messi in sicurezza e a prova di fuga; giochini per i momenti di svago e magari lettiera e ceste/cucce per far trovare anche a questi piccoli amici una situazione ospitale.
Turismo “silver”: viaggiatori over 60 al centro

Contraccolpi da Covid-19 permettendo, uno studio voluto dalla Commissione Europea ha evidenziato come nel 2030 saranno 140 milioni i turisti over 60 previsti in arrivo in Europa, fra crociere, voli charter e viaggi in autonomia.
Per questa particolare categoria la casa dove trascorrere la propria vacanza deve essere comoda, priva di barriere architettoniche come dislivelli, soglie e scalini che potrebbero ostacolare l’ospite o addirittura causargli incidenti.
In questo senso, immobili situati nei centri storici ma comunque in edifici dotati di ascensore hanno maggior fortuna sui siti delle OTA perché garantiscono ai viaggiatori “over” una maggiore autonomia; meglio ancora per quelli con larghezza sufficiente (nei varchi delle porte, nei corridoi) a manovrare una sedia a rotelle o un deambulatore.
Per chi realmente interessato, la struttura affittata può essere arricchita da piccole migliorie come luci di sicurezza notturne per aiutare l’orientamento dell’ospite (accessorio che torna utile anche per famiglie con bambini piccoli, oltretutto). Una checklist molto interessante per chi fosse interessato a interventi più importanti (o fosse curioso!) è reperibile a questo indirizzo.
Va ricordato che bastano piccoli tocchi per aumentare le recensioni positive, ma bisogna fare attenzione ai passi falsi, avendo un’attenzione in più alle descrizioni degli immobili. Come scrivevamo qui, chi ha una proprietà in ambiente tranquillo potrebbe calcare la mano su questo aspetto per attirare ulteriormente questo tipo di clientela.
Turismo LGBTQ+: inclusività anche nell’ospitalità

Come accennato in questo articolo, il segmento LGBTQ+ comprende turisti disposti a spendere, che viaggiano frequentemente concedendosi più “minivacanze” nel corso dell’anno. Interessante intercettarli, ma come?
Chiaramente con una descrizione online dell’immobile che si rivolga alle coppie dello stesso sesso o con delle voci dedicate ai locali LGBTQ+ nella brochure informativa dedicata ai nuovi ospiti.
Importante che l’operazione non sia solo di facciata: come proprietario puoi essere un supporter dei pari diritti, ma se il tuo checkinista o chi si occupa delle pulizie fosse, come dire, resistente a questa realtà… Potresti averne un danno di reputazione dal quale sarebbe difficile riprendersi.
Specializzarsi in questo settore può essere particolarmente vantaggioso per promuovere quegli immobili che hanno pochi punti di forza come spazi esterni godibili o ampia metratura ma che in compenso sono localizzati in zone vicine alla movida gay-friendly, come può essere la Gay Street a Roma, o Piazza Bellini a Napoli.
Turismo in bici: agili e adattabili
Ecco un’altra tendenza in fortissima crescita, anche se chi è interessato a viaggiare usando solo la bici o è spesso timoroso davanti ai rischi derivanti dal traffico e dalla eventualità di furti.
Intercettare questo segmento di turisti implica rendere la propria struttura accogliente per le due ruote, con meccanismi antifurto (come succede a Brave Bike Apartments), magari mettendo a disposizione pompe per gonfiare le ruote, un set base per le piccole riparazioni e l’indirizzo di una buona ciclofficina.
Naturalmente non tutti gli immobili si prestano a questa forma di ospitalità: meglio cercare di attirare un’altra categoria di viaggiatori se sei in cima a tante rampe di scale o non hai uno spazio tuo dove parcheggiare i veicoli dei clienti!