Un’interessante indagine di Alli Romano pubblicata su mediavillage.com (disponibile qui) segnala una nuova tendenza nel mercato americano come risultato all’emergenza da Coronavirus.
Mentre l’epidemia da Covid-19 costringeva in casa milioni di persone, le abitudini a ricorrere ai media sono cambiate e in questo orizzonte ha guadagnato sempre più terreno il ricorso agli assistenti vocali come Siri o Alexa.
Secondo il rapporto “Spring 2020 Smart Audio Report” di Edison Research e NPR, nel campione di popolazione intervistato (dai 18 anni in su), un quarto affermava che le loro routine sono state colpite dall’emergenza sanitaria. Molti di loro si sono rivolti ad Amazon Echo o Google Home per ottenere supporto in questo periodo drammatico. Avendo a disposizione più tempo per sperimentare le funzionalità dei media a loro disposizione, il 43% dei proprietari di smart speaker hanno dichiarato di aver fatto ricorso ai loro device più durante il lockdown che durante il mese successivo all’acquisto dell’accessorio. Per il mercato americano, parliamo di oltre 60 milioni di consumatori.
Come trasformare questa nuova tendenza in una risorsa anche per l’Italia?
Il popolo nordamericano tornerà a viaggiare nel nostro paese e sappiamo quanto sia importante per loro unire l’unicità della tradizione italiana con il comfort della tecnologia alla quale sono abituati a casa propria.
E se Alexa potesse in qualche modo fare le nostre veci e consigliare i migliori ristoranti, bar, angoli nascosti della nostra città senza che si debba essere noi a rispondere alle domande dei nostri clienti?
Il mondo post Coronavirus ci ha abituato al distanziamento sociale: nel mondo dell’ospitalità questo vuol dire sempre più self check-in (qui il nostro articolo a proposito) e meno contatto umano. Essere a disposizione dei tuoi clienti è un dovere, oltre che un piacere: e se in questo ci venisse incontro la tecnologia?
Fornire un assistente vocale nelle strutture ricettive (soprattutto quelle sprovviste di una reception) consentirebbe all’host di risparmiare il tempo normalmente impiegato a dare sempre la stessa informazione e farebbe sentire il guest coccolato e al “sicuro”, oltre che sempre aggiornato con le ultime mode.
Ci sono già risorse in grado di impostare il proprio “personal concierge” per voci artificiali (come ad esempio Virtual Concierge Service) e noi di TuttoHost pensiamo per questa possa essere una vera opportunità per chi cerca di “alleggerire” il carico del lavoro degli host, al tempo stesso rendendo le proprie strutture sempre più a misura di viaggiatore moderno.